Presidenziali 2000
Bush é presidente

13 dicembre 2000
BUSH PRESIDENTE
La corte suprema americana ha deciso, stop ad ulteriori conteggi. Bush é presidente degli Stati Uniti d'America. Una decisione sofferta tra i giudici. Stasera messaggio di Gore alla nazione.

27 novembre 2000
1.33 ARRIVA LA RISPOSTA DELLA HARRIS: BUSH E' PRESIDENTE
Dopo tre settimane di tempesta la Harris é riuscita ad arrivare alla conclusione del suo operato per queste elezioni ed ha dichiarato Bush presidente.
Davanti ai giornalisti sono stati firmati i documenti che certificano i risultati dello stato della Florida e su queste "carte ufficiali" si baserano i prossimi scontri.
Bush ha "collezionato" 2.912.790 di voti mentre Gore "solo" 2.912.253 voti, quanto basta  per la commissione elettorale dello stato della Florida  per dichiarare  il vincitore dei 25 voti dei grandi elettori per lo stato della Florida, il governatore del Texas.
Anche in "chiusura" di questa fase, comunque la guerra tra i due candidati prosegue a Washington con numerosi ricorsi su questo conteggio.

22 novembre 2000
LA DECISIONE DEI GIUDICI E IL VICE DI BUSH IN OSPEDALE
Avvicente come una soap, continua a colpi di scena le vicende dei due candidati in attesa di una proclamazione.
I giudici hanno dato il via libera alla conta a mano delle schede, facendo felice l'entourage democratico, e mandando su tutte le furie Bush e i suoi.
Ad aggravare la situazione un ricovero del vice repubblicano Dick Cheney colto da malore,
un dolore al petto. L'uomo cardiopatico, tre infarti, con bypass, viene operato per allargare il lume di un'arteria coronarica.
I giudici intanto hanno posto una scadenza al conteggio per domenica pomeriggio, ma da Miami fanno sapere che non saranno in grado di rispettarla. Quindi nuovo ricorso da parte di Gore. 730 voti distano l'uno dall'altro.. vi terremo informati sui nuovi risultati.

21 novembre 2000
ATTESI I RISULTATI IN GIORNATA DEI SETTE GIUDICI
Entro oggi, massimo domani, i sette giudici che compongono la corte suprema dello stato della Florida. Sono stati ascoltati i legali dei due contendenti e il segretario dello Stato della Florida Harris, che avrebbe già "incoronato Bush" come presidente per 930 voti di differenza.
Se da parte democratica grande valore viene dato al computo a mano dei voti i repubblicani vorrebbero già convalidare sulla base dello scrutinio elettronico il risultato (a favore ovviamente di Bush)
La Borsa intanto comincia a risentire pesantemente di questo stato di tensione e di ambiguità e ieri sera il Nasdaq ha chiuso decisamente male la giornata di contrattazioni

15.11.2000 ore 3.30
Secondo il conteggio ufficiale dello stato della Florida Bush vincerebbe le elezioni per lo scarto di soli 300 voti.
2.910.492 preferenze accordate al repubblicano e 2.910.192 per Gore
La partita é chiaro che resta aperta e da parte democratica non c'é alcuna intenzione di mollare, e si attendono ancora parte dei voti che arriveranno via posta dai militari presenti nelle sedi europee della Nato.
La notizia ufficiale é stata comunicata stanotte in una conferenza stampa dal segretario di stato della Florida, Katherine Harris.
 

COME E' NATO IL DUBBIO SUL VOTO IN FLORIDA
La Florida ha un tipo di scheda elettorale che può trarre in inganno l'elettore perhé il punto dove si va mettere la propria scelta poteva effettivamente essere confuso con gli altri punti e appore il proprio voto al candidato sbagliato, tanto che Buckanan uno dei "candidati minori" ha ottenuto in una contea un numero di voti esagerato anche secondo le sue aspettative e che probabilmente gli elettori intendevano votare Al Gore.
Ci sono le richieste da parte Democratica di scrutinare a mano le schede di quattro contee e la richiesta di passare anche alle vie legali per mettere chiarezza in un voto.
 

LA NOTTE DELLE LEZIONI
49% contro 49%. Sembra di ritrovarsi al testa a testa che ci fu tra Nixon e Kennedy. 
Stavolta però l'attesa é snervante e forse ci vorrà ancora tutta la giornata di oggi per riuscire a sapere il risultato finale della Florida, dove sono ancora in corso di nuovo i conteggi.
Anche se mancano all'appello i voti dell'Oregon non é determinante perchè "vale" 7 grandi elettori contro i 25 dello stato di Miami.
IL DIARIO DEL RISVEGLIO
Stamane Gore si era già complimentanto con il vincitore Bush quando  dai dati si é scoperto che i due erano testa a testa e quindi la partita é tuttora aperta.
In Florida la differenza tra i due é minimo (-0,5%) e la legge di quello stato vuole che vengano ricontati.
Una vincitrice
E' uno degli avvocati più importanti d'America, ha appoggiato la lunga e non facile carriera del marito in politica e anche il matrimonio ha subito passaggi pesanti. 
Ora lei diventa la protagonista. Con tenacia e cura Hillary é riuscita nel suo intento e diventare il primo senatore donna nello stato di New York 
e anche la prima moglie di un presidente americano a scendere in campo
L'articolo di Cnn Italia.
Bush 29 stati 246 grandi elettori Gore 20 stati  260 grandi elettori
Alabama, Indiana, Kentucky, Virginia, 
North and South Carolina,Texas, Oklaoma, Missouri, Georgia, Kansas, North and South Dakota, Nebraska, Wyoming, Tennesee, Ohio,
Louisiana, Utah, Idaho, Montana, Missouri, New Hampshire, West Virginia, Missisipi, Colorado, Nevada, Alaska, Arizona
Vermont, Washington dc, Delaware,  Illinois, Michigam, Maryland, Cunnecticut, Maine, Pennsylvania, New York, Rhode Island, New Jersey, Minnesota, New Mexico, Mass., Hawaii, California, Washington, Montana, Iowa

 
In redazione: Una notte indimenticabile
Alle due quando si é colorata di blu la Florida nei grafici di Cnn e Fox sembrava che per Al Gore si riaprissero i giochi. Qui in redazione con un occhio al satellite e uno alla calcolatrice per fare i conto dei grandi elettori dei due candidati cercavamo di capire chi fosse in testa, sapendo che la California (con 54 grandi elettori) era in mano ai democratici con il passagggio della Florida, Bush sembrava sempre più lontano dalla Casa Bianca.
Poi colpo di scena, gli exit poll (per la prima volta) in Florida sono sbagliati, alla tv italiana se accorge Mimosa Martini dalla sede di New York del TG 5.
Bush lascia la sala dove seguiva l'andamento degli exit poll e si sposta a casa sua  (tutti pensano che si senta perdente)
Dalle 3 la mappa degli Usa si colora sempre più di rosso e poco di blu. 
Ma arriva la certezza democratica della California e il testa a testa continua.
Alle 7,30 di stamane con i voti della Florida, il Porto da la notizia della vittoria di Bush, 45' minuti più tardi fanno la stessa cosa i grandi networks americani.
Ma alle 11 é tutto da rifare.

 
Come votano il presidente...

 
Anzitutto gli americani non votano direttamente il loro presidente. I padri fondatori infatti hanno deciso fin dall'inizio di porre dei "filtri" alla volontà popolare.
Il popolo in pratica anche se sulla scheda trova il nome del suo candidato elegge in verità un rappresentante (grade elettore) che a sua volta esprimerà il voto per il candidato presidente. 538 sono i grandi elettori, e per vincere bisogna ottenere la metà più uno dei voti (quindi 270).
Il presidente neo eletto dovrà attendere la metà di gennaio per potersi insediare alla Casa Bianca.
I tre candidati
Dopo 8 anni di gestione Democratica i Repubblicani ci riprovano, con il governatore del Texas. Un uomo dal passato non certo facile: la deludente attività nel settore petrolifero (per ben 
due volte ha rischiato la bancarotta) e poi il tunnel dell'alcol, una famiglia ingombrante, padre presidente, e fratello (Jeb) governatore (in Florida). 
La sua rivincita l'ha ottenuta come amministratore della squadra di baseball dei Rangers che ha gestito per 5 anni.
Classe 1946, laureato a Yale in Storia é
sposato con Laura Welch dal 1977, ha due figlie gemelle: Jenna e Barbara. 
Il suo cavallo di battaglia: un piano di riduzione fiscale, e maggiore investimenti in campo militare.
Albert Gore, 51 anni, di Washington dc, ci riprova. Già nel 1988 si era presentato come candidato alle presidenziali. Da 8 anni é vicepresidente nell'amministrazione Clinton, sposato con Tipper (consigliere per la salute mentale durante la presidenza Clinton) 4 figli e un nipote. 
Ha un passato da giornalista é in politica da 25 anni.
Ha lui si deve buona parte del lavoro per il risanamento del bilancio federale e da sempre sostiene le nuove tecnologie (internet in primis).Come il candidato repubblicano é favorevole alla pena di morte e crede un asprimento delle pene possa essere la giusta poltica contro il crimine.
Dopo il miliardario Ross Perot ci riprova un rappresentante della sinistra americana: Ralph Nader. Avvocato (laurea a Princeton e specializzazione ad Harward), é riuscito in cause diffcilissime contro le big company americane: ricordiamo la sua prima battaglia contro la General Motors, che costrinse ad ammettere la presenza dei difetti su uno dei modelli messi in vendita.  Rispetto agli altri due candidati é anzitutto contro la pena di morte, si mostra meno disponibile a sostenere tutte le tesi di Israele in merito alla questione Mediorienteale , tra i temi a lui cari: l'ambiente, la sanità. Ovviamente va a raccogliere consensi tra l'elettorato più vicino ad Al Gore, soprattutto tra i giovani. Non riuscirà certo a vincere ma potrebbe diventare l'ago della bilancia  vista la parità tra Bush e Gore nella sfida per la Casa Bianca.
www.georgebush.com 
 www.algore2000.com
www.nader2000.org
Partito Repubblicano
Partito Democratico
Partito dei Verdi

 
Le fonti di informazione
Washington Post
Celeberrimo giornale della capitale federale 
Cnn.comsito americano
Cnn Italia
Usa Today
testata nazionale statunitense
il loro reportage sulle elezioni
Abcnews 
Una delle più prestigiose testate tv.
Il reportage sull'election day
La coverage di Yahoo.com  Federal Election Commision
Mediasetonline  Corriere della Sera

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Le foto dei candidati sono tratte dai rispettivi siti ufficiali.