i terroristi
La pista dell'estremismo islamico

Viene da una famiglia ricca,  Osama Bin Laden, una famiglia saudita, imparentata con la casa reale, e diventata influente grazie al boom petrolifero.
44 anni, ricercato numero uno dal F.B.I, ha metà degli anni 80 lascia l'Arabia, e come altri suoi coetanei connazionali va in Afghanistan recluta di una delle tante fazioni dei Mujaidin.
La sua cultura, e la provenienza, sono ben diverse dai tanti disperati arruolati che arrivano da Libano, Libia, Iran o Pakistan, ne fanno fin da subito un elemento di rilievo.
Quella stessa nomenclatura saudita, arricchita dai petrodollari, assume ancor più valore in patria sia dal punto di vista politico che religioso con un figlio impegnato tra i Mujaidin.

Da quando Khomeini ritorna a Teheran (1979) il Golfo Persico non sarà più lo stesso.
Grazie alla  rivoluzione islamica in Iran, molti altri movimenti religiosi inziano ad avere potere.
Con l'invasione sovietica dell'Afghanistan, gli occidentali, Usa in testa si trovano costretti a finanziare i Mujaidin fornendo denaro, addestramento, peso politico.
Con la caduta del muro di Berlino, lo sfascio dell'Urss, i russi lasciano il paese, la guerra prosegue tra le varie fazioni dei Mujaidin foraggiate ognuna dai paesi confinanti: Pakistan, Iran, Kazakisthan.

Bin Laden  sa come internazionalizzare la sua azione terroristica, capisce che dopo il collasso dell'URSS, non puo' certo contare sull'appoggio degli USA, anzi al suo ritorno in Arabia Saudita non viene accolto
come un eroe.
"I reduci afghani" sono un problema per ogni paese, cosi "il principe del terrore" si reca in Afghanistan,in Sudan e nello Yemen, tutti paesi in cui ha anche interessi economici.
La sua organizzazione e' oramai una  multinazionale del terrorismo che si chiama "Al Qaida", essa ha rapporti con tutte le altre centrali del terrore e del fondamentalismo islamico come "Hizbollah"e "Hamas".

Bin Laden si schiera contro gli americani, che sostengono Israele, che combattono Saddam e dichiara la guerra santa contro il gigante imperialista: promessa mantenuta.
Tra le sua azioni più eclatanti: nel 1993 il primo tragico attentato alle torri gemelle di New York, nel 96 quello alla caserma americana di Dharhan in Arabia, e l'attacco alle ambasciate Usa in Tanzania e Kenya nel 98.
Dallo stesso anno Osama e' sicuramente in Afghanistan, l'unico paese disposto a dargli asilo.
L'Attacco a New York e Washington ha richiesto una capacità militare,organizzativa e logistica
che possiede solo il miliardario saudita di concerto con le altre organizzazioni del terrorismo. E' poco credibile che qualche paese al mondo possa pensare ad un simile attacco,inoltre la ritorsione o anche il prezzo politico sarebbe troppo alto.

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a cura della redazione centrale del Porto