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Il sistema con cui viene eletto il presidente degli Stati Uniti non é esattamente semplice da spiegare.
Anzitutto non é direttamente il popolo a votarlo, ma sono dei grandi elettori.
In pratica il popolo elegge  438 rappresentanti della camera dei deputati e 100 senatori. Ogni stato esprime 2 senatori (escluso Washington DC) e un certo numero di deputati, che varia a seconda della popolazione dello stato (ad esempio New York conta su 31 grandi elettori - 29 deputati e 2 senatori, mentre la California arriva a quota 55) 
Il candidato alla Casa Bianca più votato nel singolo stato automaticamente si aggiudica tutti i voti dei grandi elettori di quello stato (anche dell'opposizione)
Per vincere bisogna é necessario ottenere complessivamente almeno 270 voti dei grandi elettori.
per saperne di più: Corriere.it

Il voto viene espresso con sistemi diversi che variano da stato a stato e adirittura a volte da contea a contea. Non c'e' un sistema unico come da noi, dove si entra nella cabina elettorale con le schede e apponiamo con una matita la croce sul candidato o la lista preferita.
Negli Usa i sistemi sono i più vari: si va dalla punzonatura a fianco del nome del candidato, al voto elettronico dato su uno schermo con il sistema touch screen, fino al classico con matita e croce su nome e partito.
Infine c'é il voto postale degli americani lontani da casa che avviene quindi in tempi diversi da quello dell'election day (4 novembre).

Il pasticcio della Florida.
Nel 2000 passò oltre un mese di ricorsi legali prima di arrivare alla proclamazione di Bush a presidente.
Infatti in Florida i 25 grandi elettori passarono al candidato repubblicano per 537 voti.
Una elezione contestata sia per i metodi con cui venne gestita e anche per la decisione di bloccare il riconteggio dei voti per decision della Corte Suprema con 5 voti a 4.

per saperne di più : Corriere.it  e Porto.it


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